Istat, Pil 2023 più alto. Le conseguenze sulla Manovra 2026
L’Istat ha rivisto al rialzo i conti economici nazionali del 2023 e 2024. Il risultato è che il Pil 2023 passa da +0,7% a +1%, con ricadute positive anche sul 2024. Una buona notizia per il Governo alle prese con la costruzione della Manovra 2026, tra la necessità di rispettare le promesse elettorali sul taglio delle tasse, le nuove priorità da finanziare (come la difesa) e un quadro geopolitico che, per dazi e guerre, rischia di frenare la crescita.
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Una legge di bilancio che non deve compromettere il percorso di riduzione del debito per uscire al più presto dalla procedura europea per deficit eccessivo e proseguire il consolidamento della credibilità dell’Italia sui mercati finanziari, sancito nei giorni scorsi dal miglioramento del giudizio dell’agenzia Fitch che valuta ora l’Italia con un rating BBB+ con outlook stabile.
Conti economici nazionali Istat 2023 e 2024: Pil in rialzo
Con la pubblicazione dei conti economici nazionali aggiornati per gli anni 2023 e 2024 si aggiunge un nuovo tassello strategico per la definizione della Manovra 2026.
Incorporando i dati definitivi sui risultati economici delle imprese e quelli completi relativi all’occupazione, infatti, l’Istat ha rivisto al rialzo sia il Pil 2024 a prezzi di mercato - che è risultato pari a 2.199.619 milioni di euro correnti, con una revisione al rialzo di 7.437 milioni rispetto alla stima di marzo scorso - sia il Pil 2023 che aumenta di 11.212 milioni di euro.
In termini di tasso di variazione del Pil in volume, non cambia nulla per il 2024, che resta invariato allo 0,7% rispetto alla precedente stima di marzo. Aumenta invece il Pil 2023 che infatti sale dallo 0,7% all’1%.
Dati positivi anche per gli investimenti fissi lordi del 2024, che sono aumentati in volume dello 0,5%, e per i consumi finali nazionali che aumentano dello 0,6%. Le esportazioni di beni e servizi sono risultate stazionarie e le importazioni sono scese dello 0,4%.
Infine, nel 2024 il rapporto tra indebitamento delle Amministrazioni pubbliche e Pil ha segnato un deciso miglioramento (-3,4%, rispetto al -7,2% nel 2023) e anche il saldo primario è tornato positivo, portandosi a +0,5% da -3,5% del 2023.
Pertanto complessivamente, spiega l'Istat, “nel 2024 l’economia italiana ha registrato una crescita del Pil in volume dello 0,7%” a cui “hanno contribuito sia la domanda nazionale al netto delle scorte (per +0,6 punti percentuali) sia quella estera netta (per +0,1 punti). Dal lato dell’offerta di beni e servizi, il valore aggiunto è aumentato in agricoltura (+2,0%), nelle costruzioni (+1,1%) e nei servizi (+0,8%), mentre è risultato stazionario nell’industria in senso stretto. La crescita dell’attività produttiva si è accompagnata a una espansione dell’input di lavoro e dei redditi da lavoro dipendente”.
Cosa ci sarà nella Manovra 2026?
I nuovi dati Istat si riflettono sui lavori in corso per la legge di bilancio 2026, con il Ministero dell’Economia e finanze (Mef) che sta cercando di capire se si riuscirà a chiudere il 2025 con un deficit sotto al 3% e avviare in primavera l’uscita dalla procedura europea per disavanzi eccessivi.
Un percorso non facile dal momento che si interseca con le tante incognite internazionali che potrebbero frenare l’export e la crescita e con la nuova priorità rappresentata dalle spese per la difesa.
Intanto da Pontida il ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti, ha ribadito che l'obiettivo del Governo “è quello di ridurre il carico fiscale e arrivare anche alla pace con i contribuenti". Misure che richiedono coperture onerose, rispetto alle quali il ministro delle infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini, è tornato a parlare anche di un contributo dalle banche.
Nel dibattito si è poi inserita anche la ministra del Lavoro, Marina Calderone, che parlando di salari, pensioni e welfare al festival di Open a Parma, ha delineato un futuro segnato da pensioni integrative, che i giovani dovrebbero iniziare a stipulare il prima possibile, e da formule di sanità integrativa.
Altri due capitoli dal profilo incerto sono poi quelli relativi alle misure per le imprese e ai bonus edilizi. Da un lato, il Governo sarebbe intenzionato a venire incontro alle richieste di Confindustria di prevedere una dotazione per le agevolazioni per le imprese di 8 miliardi da concentrare, però, su un set ristretto di incentivi. Tra questi anche una nuova stagione per i crediti d’imposta Transizione 4.0 e 5.0 da finanziare con risorse nazionali, su cui in queste settimane si rincorrono diverse ipotesi.
Dall’altro, c’è il filone dei bonus edilizi che non manca mai in nessuna Legge di bilancio. In questo caso, tra le ipotesi che circolano figura la proroga nel 2026 del bonus ristrutturazioni al 50% per le prime case e una rateizzazione più breve delle detrazioni fiscali, da 10 a 5 anni.
Un altro filone che potrebbe finire dentro la Manovra 2026 sono gli ITS Academy che finora hanno beneficiato delle risorse PNRR e sono adesso a caccia di nuove coperture. Per loro l'ipotesi sarebbe quella di prevedere, all’interno della Manovra 2026, un finanziamento stabile e strutturale.
Le prossime tappe della Manovra 2026
Dopo la pubblicazione dei dati Istat, la prossima data da segnare in calendario è il 2 ottobre, giorno nel quale il Governo dovrà inviare a Camera e Senato il Dpfp (Documento programmatico di finanza pubblica) - il corrispettivo della vecchia Nadef - per la loro approvazione. Al suo interno sarà indicato il quadro economico in cui si trova l'Italia oggi, ma anche – a grandi linee – le misure che saranno inserite nella legge di bilancio.
Sempre a ottobre il Governo scriverà quindi il Disegno di legge (Ddl) di Legge di bilancio 2026 che dovrà essere inviato al Parlamento entro il 31 ottobre. Pertanto verso metà mese si dovrebbe svolgere il Consiglio dei ministri che approva la Manovra.
Una volta in Parlamento, il testo seguirà la solita staffetta istituzionale tra le due aule, con l’obiettivo di approvare la Legge di bilancio entro il 31 dicembre 2025 per la sua entrata in vigore a partire dal 1° gennaio 2026 al fine di evitare l'esercizio provvisorio.