CCUS: verso un nuovo quadro legislativo per la filiera della CO2

Foto di Matthias Heyde da UnsplashFino al 9 gennaio 2026 è possibile partecipare alla consultazione pubblica della Commissione europea sul futuro quadro normativo relativo allo sviluppo di un mercato integrato e di infrastrutture di trasporto adeguate per la filiera della CO2. L’adozione del nuovo framework è prevista per il primo trimestre del 2026. 

Cosa prevede il Clean Industrial Deal

Tra le priorità individuate dalla Commissione Von der Leyen bis, la necessità di investire in infrastrutture e tecnologie per il mercato della CO2 occupa un ruolo di primo piano, in linea con l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050 e con la nuova strategia proposta da Bruxelles per raggiungere i target climatici intermedi fissati al 2040

In tale contesto, il ricorso alla cattura e allo stoccaggio del carbonio (Carbon Capture, Utilization and Storage - CCUS) - nota anche come gestione industriale del carbonio - riveste una particolare importanza strategica, soprattutto per la decarbonizzazione dei settori “hard-to-abate”. 

La necessità di attuare la strategia industriale per la gestione del carbonio è riconosciuta anche da numerose iniziative dell’Unione, come il Clean Industrial Deal, il Net Zero Industry Act e il regolamento sulle reti transeuropee per l’energia (fondamentale per le infrastrutture transfrontaliere per la CO2 riconosciute come progetti di interesse comune e progetti di interesse reciproco). 

Partendo da queste premesse, con l’obiettivo di affrontare l’attuale immaturità della filiera CCUS, la consultazione pubblica della Commissione punta a raccogliere i contributi di un’ampia platea di stakeholder per definire il nuovo framework legislativo per lo sviluppo di un mercato interno e delle infrastrutture di trasporto del carbonio, che verrà presentato all’inizio del prossimo anno. 

La consultazione della Commissione sul futuro quadro legislativo per la filiera CCUS 

Ad oggi, la filiera della cattura, utilizzo e stoccaggio della CO2 è ancora ai blocchi di partenza: i progetti di cattura del carbonio sono pochi e le decisioni definitive di investimento riguardano un numero limitato di siti di stoccaggio in tutta l’UE (nonostante il potenziale geologico di alcuni territori europei). Inoltre, permangono forti barriere al trasporto transfrontaliero di carbonio.

Una situazione che frena il raggiungimento del target climatico al 2040 in base al quale l’Unione dovrebbe catturare già 50 milioni di tonnellate di CO2 all’anno entro il 2030, ma che è anche in netto contrasto con quanto previsto dall’Industrial Carbon Management Strategy del febbraio 2024, che riconosce la necessità di individuare le carenze della catena del valore della CO2 per rafforzarla. 

Per creare una filiera della CO2 ben funzionante e orientata al mercato, la Commissione ha stabilito di sviluppare una nuova iniziativa legislativa volta a definire regole univoche per i mercati e le infrastrutture per il trasporto del carbonio nell’UE, attualmente ancora poco chiare. Il futuro quadro legislativo sulla CCUS dovrebbe quindi superare le attuali incertezze normative e i colli di bottiglia infrastrutturali che ostacolano la diffusione di questa tecnologia attraverso alcune azioni specifiche: 

  • la semplificazione del trasporto transfrontaliero del carbonio, fissando degli standard comuni e promuovendo l’interoperabilità delle infrastrutture di trasporto, ma anche rimuovendo gli ostacoli normativi e l’incertezza giuridica;
  • la costruzione di una catena del valore competitiva, introducendo regole chiare sull’accesso di Paesi terzi alle infrastrutture e i relativi obblighi per i gestori, finanziando le infrastrutture attraverso tariffe di rete e prevedendo autorizzazioni accelerate delle nuove risorse e la possibilità di riqualificare infrastrutture esistenti;
  • il miglioramento della fiducia degli investitori, offrendo una prospettiva normativa di lungo periodo, una certa flessibilità necessaria per un settore nascente e un meccanismo efficace di pianificazione delle infrastrutture e dei progetti in corso a livello europeo.

In questo modo, la riduzione dei costi e dei tempi di realizzazione dei servizi CCUS sosterrà in particolare i settori di difficile decarbonizzazione, primi fra tutti cemento e acciaio. 

A poter concorrere alla definizione del nuovo framework partecipando alla consultazione di Bruxelles aperta fino al prossimo 9 gennaio, sono tutti gli stakeholder interessati, in particolare autorità nazionali di regolamentazione competenti in materia di CCUS, enti locali, emettitori, promotori di progetti CCUS, gestori di infrastrutture, associazioni di settore, mondo accademico e istituti di finanziamento come la BEI. Successivamente, sulla base dei contributi ricevuti, la Commissione preparerà il nuovo quadro giuridico e lo presenterà a inizio 2026. 

Partecipa alla consultazione della Commissione