Piano Sociale Clima, il MASE avvia ultima fase della consultazione sulle misure da finanziare con i fondi europei
C’è tempo fino al 15 giugno per partecipare alla terza e ultima fase della consultazione pubblica lanciata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) in vista della redazione del Piano Sociale per il Clima (PSC). Un documento essenziale, da consegnare a Bruxelles entro fine giugno, da cui dipende l'accesso alle risorse destinate all'Italia del Social Climate Fund, il Fondo Sociale Clima.
In vigore il Fondo sociale per il clima
Obiettivo della consultazione del MASE è aumentare il coinvolgimento degli stakeholder nella predisposizione del PSC, il Piano Sociale Clima che l'Italia deve presentare alla Commissione europea, in conformità a quanto disposto dal Regolamento (UE) 2023/955 del 10 maggio 2023, per accedere alle risorse del Fondo Sociale Clima.
In particolare, questa fase ha l’obiettivo di raccogliere contributi e osservazioni da parte di cittadini, istituzioni, imprese, associazioni e altri portatori di interesse sulle misure e gli investimenti nazionali proposti, finalizzati ad accompagnare in modo equo e inclusivo la transizione ecologica, in particolare nel contesto del nuovo sistema ETS2 (che coinvolge altri settori attualmente esclusi, tra cui riscaldamento e trasporto stradale).
“Con il Piano Sociale per il Clima”, ha dichiarato il ministro Gilberto Pichetto a margine dell'avvio della terza fase della consultazione, “vogliamo garantire che la transizione non lasci indietro nessuno. Il nostro impegno è quello di accompagnare cittadini, famiglie e imprese, soprattutto le più esposte, in questo percorso di cambiamento, rendendolo equo, inclusivo e sostenibile. La consultazione pubblica è uno strumento fondamentale per costruire insieme politiche efficaci, basate sull’ascolto e sulla partecipazione. Mi auguro che tutti i soggetti interessati contribuiscano attivamente a questa fase finale, affinché il Piano possa riflettere in modo concreto le esigenze dei territori e delle persone”.
Il PSC e il Fondo Sociale Clima
Il Piano sociale per il clima (PSC) è il documento strategico chiamato a delineare le misure e gli investimenti necessari a livello di ciascuno Stato membro dell'Unione per mitigare gli impatti economici derivanti dalla riforma del Sistema per lo scambio delle quote di emissione dell’UE, nota anche come ETS2. Dal nuovo schema, che introduce l'ETS anche per gli edifici, il trasporto stradale e ulteriori settori non compresi nell'attuale EU ETS, si attendono infatti conseguenze negative in termini di rincari energetici per i soggetti più esposti, soprattutto le famiglie, le micro-imprese e gli utenti vulnerabili dei trasporti.
La redazione del PSC è propedeutica all'accesso al Fondo Sociale Clima, lo strumento UE introdotto dal Regolamento 2023/955, nel quadro del Pacchetto Fit for 55, proprio per accompagnare le categorie più fragili in questa transizione. Il Fondo Sociale Clima ha infatti l'obiettivo di finanziare le misure messe in atto dagli Stati membri per supportare la riqualificazione energetica degli edifici e la transizione verso una mobilità più sostenibile, attraverso risorse provenienti dalla vendita all’asta delle quote di emissioni di CO2 nell'ambito dell'ETS2 e dell'EU ETS (stimate in almeno 86,7 miliardi di euro tra il 2026 e il 2032), cui si aggiunge un contributo obbligatorio del 25% da parte degli Stati membri a titolo di cofinanziamento dei rispettivi Piani.
Ciascuno Stato membro potrà attingere alle risorse del Fondo UE (per l'Italia si stima una dotazione di almeno 7 miliardi di euro) sia per finanziare misure di investimento a lungo termine che per interventi di sostegno temporaneo al reddito. Per la predisposizione del PSC dell'Italia, il MASE ha previsto un ampio processo di partecipazione pubblica, che coinvolgerà cittadini, industrie, operatori del settore, associazioni, regioni e comuni fino al mese di maggio 2025, anche attraverso ulteriori strumenti di consultazione diretta.
La consultazione pubblica sul Piano sociale clima
Durante la prima parte della consultazione pubblica, che si è chiusa lo scorso 18 marzo 2025, tutti i soggetti interessati hanno potuto partecipare al confronto e animare il dibattito sulle misure e gli investimenti necessari a livello nazionale per sostenere la transizione energetica e garantire la giustizia climatica e l’inclusione sociale. Per farlo, hanno risposto ai 17 quesiti del questionario messo a disposizione dal Ministero.
Adesso, il MASE ha avviato la terza e ultima fase del processo consultivo, che non prevede la somministrazione di un questionario, ma richiede ai partecipanti di compilare un form per inoltrare (nel limite di 5000 caratteri) le osservazioni e i contributi sulle misure e sugli investimenti nazionali proposti nell’ambito del PSC.
La consultazione, che si apre oggi, terminerà il 15 giugno e, entro il 30 giugno 2025, il Governo invierà la versione definitiva del Piano alla Commissione Europea.
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