Nucleare: cosa prevede il Piano d’azione UE 2025-2029 per i mini reattori nucleari

Foto di Pixabay da PexelsDieci azioni mirate per favorire la diffusione degli Small Modular Reactors, inclusi finanziamenti volti a sostenere la creazione di domanda dei piccoli reattori modulari, una tecnologia fondamentale per la competitività e la decarbonizzazione dell’UE. È la ricetta del Piano d’azione strategico 2025-2029, promosso dall’European Industrial Alliance on Small Modular Reactors (SMRs). 

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Durante la sua seconda assemblea generale da quando è stata istituita nel 2024, l’Alleanza dell’UE sugli Small Modular Reactors (in italiano “piccoli reattori modulari” o “mini reattori nucleari”) ha adottato il suo primo Strategic Action Plan

Il piano delinea dieci azioni mirate da realizzare nei prossimi cinque anni, quindi fino al 2029, per facilitare lo sviluppo, la dimostrazione e la diffusione degli SMRs entro i primi anni 2030 in tutta l’Unione. 

Lo sviluppo di questa tecnologia nel settore nucleare europeo rientra infatti tra le strategie considerate cruciali da Bruxelles al fine di garantire la competitività dell’industria europea, di guidare la transizione energetica verso un futuro a zero emissioni nette entro il 2050 e di rafforzare l’autonomia strategica dell’UE nel settore energetico. 

Cos’è la European Industrial Alliance on Small Modular Reactors

Istituita nel febbraio 2024, l’Alleanza riunisce un ampio spettro di oltre 350 stakeholder di settore, tra cui leader industriali, ricercatori e decisori politici, favorendo un approccio multisettoriale per lo sviluppo dei mini reattori nucleari in Europa. 

Dal punto di vista operativo, la Commissione UE, Nucleareurope e la Sustainable Nuclear Energy Technology Platform (SNETP) figurano tra i principali partner che coordinano gli sforzi dell’Alleanza nel sostenere diversi progetti concreti sugli SMRs e nell’attuazione delle varie azioni delineate nel piano d’azione. 

Nel suo primo anno di vita, l'Alleanza si è concentrata sulla creazione della struttura operativa, istituendo un Consiglio Direttivo (Governing Board) che supervisiona tutte le attività e offre orientamento strategico. Tale Consiglio è composto da otto gruppi di lavoro tecnici (Technical Working Groups, TWG) che identificano azioni e progetti chiave per lo sviluppo degli SMR. Il piano d'azione strategico, incentrato su dieci azioni mirate da realizzare tramite i TWG affrontando le sfide chiave per l’implementazione degli SMR, è il primo risultato concreto dell'Alleanza.

Small Modular Reactors: cosa prevede il piano d’azione 2025-2029

Nell’agenda politica sulla competitività industriale e per la decarbonizzazione dell’UE, i piccoli reattori modulari sono visti come una soluzione per rispondere tempestivamente alla crescente domanda di fonti energetiche affidabili e a basse emissioni di carbonio

Gli Small Modular Reactors, che comprendono sia i reattori modulari ad acqua leggera (LW-SMR) che i reattori modulari avanzati (AMR), grazie alla loro dimensione ridotta, offrono diversi vantaggi rispetto a quelli tradizionali: sono progettati per essere prodotti in fabbrica come moduli e trasportati in loco per l’installazione e, inoltre, la loro potenza massima per unità (pari a circa 300 MWe) può essere ampliata perché, grazie alla loro flessibilità, possono essere collegati ad altri moduli. Le loro dimensioni ridotte e la costruzione modulare offrono flessibilità per diverse esigenze energetiche, tra cui la produzione di energia elettrica, la produzione di idrogeno e la desalinizzazione. Infine, gli SMR presentano vantaggi anche in termini di costi, tempi di realizzazione e sicurezza, grazie a sistemi di controllo interni che non richiedono l’intervento esterno in caso di malfunzionamento. 

Per tali ragioni, molti Stati membri che hanno rinnovato recentemente l’interesse per lo sviluppo del nucleare, considerano l’integrazione degli SMR nel loro comparto nucleare una priorità. 

Sfide chiave per l’implementazione degli SMR nell’UE

Tuttavia, nonostante sia ormai riconosciuta l’importanza di assicurare una leadership europea nel contesto globale di sviluppo della tecnologia innovativa degli SMR entro i primi anni 2030, le azioni da implementare per raggiungere questo obiettivo incontrano ad oggi ancora diverse sfide

Anzitutto, è necessario creare una forte domanda di mercato e modelli di business adatti agli SMR, con l’obiettivo di attrarre investimenti. In secondo luogo, occorre da un lato semplificare e accelerare i processi di ottenimento degli aiuti di Stato per l’energia nucleare, dall’altro rafforzare la leadership europea nel settore della ricerca sostenendola con finanziamenti mirati. In tale contesto, è opportuno anche promuovere una strategia di sviluppo degli SMR condivisa e facilitare lo scambio di tecnologia e dati tra gli Stati membri, semplificando in particolare le normative sul controllo delle esportazioni. 

Altre criticità da affrontare per creare un forte mercato europeo degli SMR riguardano la necessità di: sviluppare una catena di approvvigionamento dell’UE robusta e scalabile; dotare la forza lavoro dell’Unione delle competenze necessarie; garantire l'engagement e la consapevolezza dei cittadini per costruire fiducia e legittimità; implementare sicurezza, protezione, salvaguardie e sostenibilità come pilastri del settore, assicurando una maggiore armonizzazione dei quadri normativi; garantire un approccio robusto al ciclo del combustibile, basato su minimizzazione dei rifiuti e circolarità, in particolare per reattori modulari avanzati (AMR); eliminare le barriere agli investimenti e fornire schemi di finanziamento adeguati.

Le dieci azioni chiave del Piano d’azione per lo sviluppo dei mini reattori nucleari

Partendo da queste sfide, a seguito di un lavoro collettivo che ha raccolto la visione dei vari stakeholder, l’Alleanza UE per gli Small Modular Reactors ha identificato nell’ambito del piano d’azione strategico dieci azioni mirate che gli otto TWG dovranno realizzare entro il 2029. 

La prima, prevede l’identificazione, valutazione ed elaborazione di un quadro per progetti pilota di dimostrazione SMR, da realizzare in collaborazione con specifici gruppi di utenti finali (es. data center, industria energivora, teleriscaldamento urbano) entro giugno 2026.

La seconda azione chiave richiede di identificare, valutare e prioritizzare le strutture di sperimentazione e test per le esigenze di R&S per gli SMR e di stabilire un piano di lavoro per aggiornarle o crearne di nuove entro dicembre 2026. 

La terza, invece, prevede di preparare proposte tecniche per l’adozione di codici e standard ampiamente riconosciuti per gli SMR e di semplificare lo scambio di tecnologia e dati riducendo controlli sulle esportazioni degli Stati membri entro giugno 2028. 

La quarta azione mirata richiede di sviluppare una piattaforma per il supporto ai gruppi di lavoro dell’Alleanza, identificando e facilitando partenariati tra progetti SMR e fornitori qualificati in tutta l’UE entro dicembre 2026, mentre la quinta - con scadenza a giugno 2026 - prevede di proporre come le disposizioni NZIA (Net Zero Industry Act) e i futuri IPCEI ("Importanti Progetti di Comune Interesse Europeo") sulle tecnologie nucleari innovative possano contribuire a rafforzare la catena di approvvigionamento dell’UE, basandosi su una valutazione della sua completezza. 

Entro gennaio 2027, è richiesto ai gruppi di lavoro dell’Alleanza di promuovere la nascita di un’Accademia europea net zero sugli SMR, basata sull’identificazione di competenze specifiche e una tempistica per il loro sviluppo nell’UE su scala sufficiente per lo sviluppo e l’implementazione dei piccoli reattori. 

La settima azione è focalizzata sulla necessità di sviluppare un kit di strumenti completo per l'engagement del pubblico e degli stakeholder entro marzo 2026, mentre l’ottava mira a creare le condizioni, a partire già da quest’anno, per facilitare le valutazioni di sicurezza comuni da parte dei regolatori dell'UE, fornendo "industry position papers" su argomenti di sicurezza come input per la valutazione precoce dei progetti SMR da parte delle autorità regolatorie interessate.

Infine, le ultime due azioni richiedono ai gruppi di lavoro, da un lato, di fornire input per lo sviluppo di metodologie standardizzate di progettazione del combustibile per tecnologie LWR SMR e AMR, entro ottobre 2027, e dall’altro di proporre strumenti e schemi di de-risking su misura per gli SMR nell'UE entro marzo 2026, affrontando le barriere agli investimenti e i rischi associati ai progetti "First-Of-A-Kind" (FOAK) e le incertezze finanziarie. A tal fine, è richiesto alla Commissione di riflettere su un adeguamento delle regole sugli aiuti di Stato per il settore nucleare. 

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Consulta la versione integrale del Piano d’Azione strategico per gli SMR