Modello PNRR per la Difesa: l'Italia prepara il piano SAFE

Foto di Vicki Hamilton da PixabayLavori in corso verso il piano SAFE Italia, che permetterà al Paese di ottenere prestiti a lungo termine per aumentare rapidamente e in modo consistente gli investimenti nella difesa. Impostato sul modello del PNRR, con un focus sulle tecnologie dual-use, il programma di investimenti per il riarmo dovrà essere presentato a Bruxelles entro il 30 novembre 2025. 

Difesa: l'Italia chiede all'UE di accedere ai prestiti SAFE

Dopo aver formalizzato la propria adesione a SAFE (acronimo di 'Security Action For Europe') lo scorso 29 luglio, il Governo Meloni è al lavoro sul piano per l'accesso allo strumento di prestito previsto del pacchetto RearmEurope per favorire la realizzazione di investimenti pubblici urgenti nell'industria europea della difesa.

Lo Strumento d'Azione per la Sicurezza dell'Europa (SAFE) mette a disposizione degli Stati membri dell'UE prestiti fino a 150 miliardi di euro, per supportare un rapido e significativo aumento di capitali e spese nel settore, promuovendo al contempo gli appalti comuni. Al fine di ottenere queste risorse, l'Italia deve sottoporre entro il 30 novembre 2025 alla Commissione europea un piano nazionale che specifichi le attività e le spese per le quali si chiede il finanziamento, oltre ai prodotti per la difesa che il paese intende acquistare.

Con l'obiettivo di definire una strategia solida, la premier Giorgia Meloni ha organizzato lo scorso 5 agosto un primo incontro a Palazzo Chigi. Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, la riunione ha visto la partecipazione dei ministri Antonio Tajani, Guido Crosetto e Giancarlo Giorgetti, insieme ai vertici delle principali aziende partecipate interessate alla partita. Sul tavolo, una prima valutazione dei piani industriali delle partecipate e degli orientamenti per il potenziamento della capacità produttiva del Paese.

Verso il piano SAFE italiano

Attraverso il piano SAFE l'Italia potrebbe ottenere fino a 14 miliardi di euro in 5 anni, a condizioni di rimborso particolarmente vantaggiose che si estendono fino a 45 anni.

Il piano deve illustrare in maniera chiara e precisa le attività e i progetti che si intendono finanziare, specificando le spese previste. Inoltre, il piano dovrà includere un elenco esaustivo dei prodotti per la difesa che il Paese intende acquisire con i fondi europei, definendo così una strategia di investimento completa e trasparente.

Stando alle prime indiscrezioni, l'orientamento del Governo è di indirizzare le risorse verso le tecnologie "dual-use", innovazioni che non solo rafforzano il settore militare, ma hanno anche un impatto positivo sul settore civile, generando benefici in ambiti come l'industria e l'economia. Inoltre, sembra che ci sia la volontà di impostare la strategia seguendo il modello PNRR, adeguandolo alle esigenze del comparto difesa. 

Come anticipato, gli Stati membri devono presentare i rispettivi piani SAFE entro il 30 novembre all'Esecutivo UE, che procederà con la successiva valutazione. Per rispettare questa scadenza, la presidente del Consiglio ha affidato al ministro della Difesa il coordinamento di un gruppo di lavoro che si riunirà a inizio settembre e che avrà il compito di redigere il documento definitivo.

Con un via libera rapido della Commissione al piano e quindi al prestito garantito dal bilancio UE, l'Italia potrebbe ricevere un primo sostegno, sotto forma di prefinanziamento fino al 15% dell'importo totale, già dalla fine del 2025. I successivi pagamenti potranno essere richiesti due volte l’anno e gli esborsi potranno essere approvati fino alla fine di dicembre 2030.

Cosa prevede il regolamento UE dello strumento di prestito SAFE