Come cambia il Decreto Economia dopo il voto del Senato
Dal Senato è arrivato il primo via libera alla conversione in legge del Decreto Economia. Al suo interno figurano anzitutto misure per imprese (ad esempio una nuova linea SIMEST) e famiglie (come il bonus mamma). Il DL 95/2025 proroga però anche il superbonus e la Zona franca urbana per i territori terremotati e interviene in materia di infrastrutture, Terzo settore e startup.
Fondo Innovazione Agricoltura 2025: contributi a fondo perduto per gli investimenti delle PMI
Sono molteplici, infatti, i temi toccati dal decreto-legge 30 giugno 2025, n. 95 recante disposizioni urgenti per il finanziamento di attività economiche e imprese, nonché interventi di carattere sociale e in materia di infrastrutture, trasporti ed enti territoriali, che ieri ha ricevuto il primo disco verde per la sua conversione in legge a Palazzo Madama e oggi è stato incardinato in V Commissione Bilancio e Tesoro della Camera.
Attraverso il varo di nuovi Fondi e il rifinanziamento di molti altri esistenti, la definizione di alcune interpretazioni autechie molto attese - come quella relativa agli investimenti in startup - e l'introduzione di nuove misure per imprese e famiglie, il Decreto Economia è infatti un provvedimento potpourri che, durante il passaggio al Senato, si è arricchito anche di nuovi contenuti.
DL 95/2025: le misure per le imprese
Partendo dalle imprese, il Decreto Economia prevede una serie di interventi, alcuni trasversali, altri settoriali.
Nel primo caso, si segnala la definizione di una nuova misura di internazionalizzazione gestita da SIMEST che tira in ballo il Fondo 394 e il Fondo per la promozione integrata, i due strumenti che da anni ormai lavorano in tandem offrendo finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto ai progetti di internazionalizzazione delle imprese italiane. Facendo perno su questi due strumenti, il DL 95/2025 ha quindi previsto il varo di una nuova Linea SIMEST dedicata all’India.
Fronte startup, invece, l’articolo 18 del DL 95/2025 provvede a fornire un’interpretazione autentica del concetto di “investimenti qualificati” previsto dalla Legge sulla concorrenza che ha introdotto un regime fiscale di favore alle Casse di previdenza e ai Fondi pensione che canalizzano parte del risparmio verso il segmento del venture capital. In questo modo viene chiarito che per “investimenti qualificati” si intendono “gli impegni vincolati a realizzare direttamente o indirettamente investimenti qualificati”. In questo modo il regime fiscale di favore trova applicazione anche quando tali enti assumano impegni vincolati a realizzare investimenti qualificati in start-up innovative sia direttamente, sia indirettamente investendo in Fondi per il Venture Capital.
Vi è poi un set di misure dedicato al settore dell'agricoltura. Si parte con l’incremento di 47 milioni di euro della dotazione del Fondo per l’innovazione in agricoltura. Ad essere incrementato - con 5 milioni di euro - è anche il Fondo per il sostegno della filiera suinicola. Inoltre durante il passaggio al Senato è stato specificato che le imprese zootecniche beneficiarie degli indennizzi per i danni causati dalla malattia “lingua blu” sono quelle riconosciute come focolai di infezione e che hanno subito un danno a causa della morte o del non possibile utilizzo produttivo dei capi infetti. Infine il DL 95/2025 estende anche al MASAF la possibilità di rimodulare i rispettivi Programmi nazionali di sviluppo rurale con l’obiettivo di massimizzare l’assorbimento delle risorse del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR) residue allocate sul Programma nazionale di sviluppo rurale (PNSR) 2014-2022, da utilizzare entro il termine del periodo di programmazione fissato al 31 dicembre 2025.
Lato turismo, invece, vengono stanziati 120 milioni di euro (44 milioni per il 2025 e 38 milioni per ciascuno degli anni 2026 e 2027) per la misura Staff House del turismo, che mira ad affrontare l’emergenza abitativa per i lavoratori del settore turistico. I 120 milioni potranno dunque essere utilizzati per la creazione, la riqualificazione e l’ammodernamento di alloggi destinati ai lavoratori del comparto turistico-ricettivo e di somministrazione cibo e bevande, Maggiori dettagli arriveranno con un decreto del Ministro del turismo. Inoltre, sempre sul fonte turismo si segna anche la proroga al 31 marzo 2026 della possibilità di realizzare interventi di riqualificazione energetica e innovazione digitale con contributi a valere sul Fondo rotativo imprese (misura PNRR), applicando tale proroga anche ai procedimenti amministrativi già in corso.
Infine si segnala l'istituzione di una nuova “Zona Franca Doganale – ZFD” nei comuni compresi nella zona continua del Basso Lazio denominata LAZ5-LAZ6-LAZ7 al fine di incentivare il recupero delle potenzialità e sostenere l'occupazione, nelle aree portuali e retroportuali, nelle piattaforme logistiche, nonché negli agglomerati industriali situati nei comuni ivi ricompresi.
Le misure per il sisma del DL 95/2025
Il Decreto Economia prevede anche una serie di misure molto rilevanti per i territori colpiti dai terremoti del 2009 e del 2016. La più importante è, probabilmente, la proroga del superbonus al 110% anche per il 2026 anche con possibilità di opzione per la cessione del credito o lo sconto in fattura, ma solo per interventi attuati con procedimenti edilizi avviati dal 30/03/2024. Una buona notizia, ha commentato il Commissario al sisma, Guido Castelli, che spiega come il provvedimento disponga dunque una “proroga per la rendicontazione del Superbonus al 31 dicembre 2026 per tutte le pratiche di ricostruzione privata che avevano prenotato utilmente il plafond di 330 ml (DL 39/24)”.
“L’altra, importante, notizia contenuta nel Dl economia – prosegue Castelli – è la proroga della Zona franca urbana (istituita nei Comuni del Centro Italia colpiti dal sisma del 2016, ndr) per tutto il 2025”. In questo modo anche per l’anno in corso continueranno ad essere valide le esenzioni fiscali (IRES, IRAP, IMU) e contributive, previste dall’articolo 17-ter del DL 215/2023, al fine di sostenere la ripresa economica e sociale di quei territori. “Le risorse messe in campo sono pari a 11,7 milioni di euro e le modalità di accesso - ha spiegato Castelli - saranno le medesime dello scorso anno, dando priorità alle aziende, già ammesse a finanziamento, che non disponevano, nelle annualità precedenti, di capienza fiscale e contributiva per beneficiare dell’intero credito”. In questo modo, conclude il Commissario, “si permetterà di completare il finanziamento di centinaia di aziende ancora in sospeso, che potranno utilizzare i crediti a sconto degli oneri contributivi nei prossimi mesi”.
Decreto Economia: le misure per le famiglie
Fronte famiglie e sociale, il DL Economia ha anzitutto rinviato di un anno - al 2026 - l’attuazione dell’esonero contributivo per le madri lavoratrici, previsto dalla finanziaria 2025, e ha introdotto per l'anno in corso un contributo 'ponte': un "nuovo bonus mamme" destinato alle madri con due figli (fino al compimento del decimo anno di quello di età inferiore) e alle madri con più di due figli (fino al compimento del diciottesimo anno di quello più giovane) con reddito da lavoro non a tempo indeterminato e subordinato.
Rimanendo in tema lavoro, si segnala anche l’aumento dell’autorizzazione di spesa relativa all’istituto di pensionamento anticipato denominato APE sociale per un importo complessivo di 250 milioni di euro (di cui 55 milioni per il 2025, 60 milioni per il 2026, 85 milioni per il 2027 e 50 milioni per il 2028).
Dopo il passaggio al Senato, il Decreto Economia viene prevista anche una misura relativa alle comunità estive per bambini e per anziani. In breve, per il biennio 2026-2027 sono stanziati 200mila euro con cui finanziare - anche mediante ricorso a progetti di partenariato pubblico-privato - progetti volti alla realizzazione di comunità estive per bambini e per anziani, anche mediante la rigenerazione di edifici dismessi, e la relativa copertura degli oneri previsti. I termini e le modalità di attuazione della misura saranno inseriti in un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, adottato su proposta del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministero dell'economia e le finanze.
Sul fronte delle politiche abitative, invece, si segnala l’incremento delle risorse del Fondo di garanzia per la prima casa per il 2025, che aumentano infatti di 30 milioni di euro.
Infine il DL 95/2025 modifica anche la disciplina sul buono per asili nido e per forme di supporto domiciliare per bambini affetti da gravi patologie croniche. Si tratta di un intervento con effetto retroattivo che chiarisce che il bonus è valido per tutti i servizi educativi, escludendo però i "centri per bambini e famiglie" che non offrono la mensa e non prevedono la permanenza del minore senza un adulto accompagnatore. Inoltre, a partire dal 1° gennaio 2026, la domanda per il bonus, una volta accettata, varrà anche per gli anni successivi, previa verifica dei requisiti annuali."
Il DL Economia e le misure per il Terzo settore
Sono due, invece, gli interventi previsti dal DL 95/2025 per il Terzo settore e in entrambi i casi si tratta di due iniezioni di risorse.
Da un lato, infatti, il Decreto Economia incrementa di 10 milioni di euro la sezione speciale del Fondo di garanzia per le PMI dedicata agli enti del Terzo settore.
Dall’altro invece, ad essere incrementato - sempre con 10 milioni di euro per l’anno 2025 - è il Fondo per il finanziamento di attività di interesse generale, svolte o promosse da organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale o fondazioni, iscritte nel Registro unico nazionale del Terzo settore.
Le misure del DL 95/2025 su rigenerazione urbana e infrastrutture
In materia di investimenti pubblici, oltre ad autorizzare le spese per tutta una serie di interventi - come ad esempio il potenziamento delle infrastrutture idriche di Venezia, la diga foranea di Genova e l’edilizia carceraria - il DL 95/2025 istituisce anche alcuni nuovi fondi.
Il primo è il Fondo nazionale per la rigenerazione urbana sul quale però, allo stato attuale, si forniscono pochissime informazioni. Il Fondo viene istituito nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze (MEF), mentre i criteri di assegnazione delle risorse, nonché le modalità di monitoraggio, rendicontazione e revoca delle medesime risorse, sono rinviati ad un successivo decreto del MEF, di concerto con il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti (MIT) e con il Ministro dell’interno. Sempre lo stesso articolo (l’articolo 2, comma 9 del DL 95/2025) prevede inoltre che al finanziamento degli interventi destinati alla riduzione del consumo del suolo e degli sprechi energetici e idrici degli edifici possono concorrere le risorse dei programmi operativi nazionali e regionali della programmazione 2021-2027 dei fondi strutturali europei, in coerenza con quanto previsto dall’Accordo di partenariato 2021-2027 e nel rispetto dei criteri di ammissibilità e delle procedure applicabili ai medesimi programmi.
Il secondo è il Fondo unico per il potenziamento delle reti metropolitane e del trasporto rapido di massa, istituito presso il MIT e volto a sostenere i programmi straordinari di manutenzione della rete viaria di province e città metropolitane e nel quale confluiscono le risorse di una serie di strumenti gestiti dal dicastero guidato da Matteo Salvini, come ad esempio quelle previste dall’articolo 1, comma 393, della L. n. 234/2021 che autorizza le spese annuali al fine di promuovere la sostenibilità della mobilità urbana, anche mediante l'estensione della rete metropolitana e del trasporto rapido di massa, delle città di Genova, Milano, Napoli, Roma e Torino, e l’acquisto o il rinnovo del materiale rotabile.
Il Decreto Economia interviene anche sul Fondo per l’avvio di opere indifferibili, estendendo anzitutto l’utilizzo del Fondo agli interventi che, su indicazione delle amministrazioni titolari, non sono più finanziati dal PNRR, purché alla data del 31 dicembre 2025 siano stati aggiudicati gli appalti per l’esecuzione dei lavori. Inoltre il provvedimento ha previsto la revoca del contributo concesso agli interventi beneficiari delle risorse del Fondo per i quali, dal corredo informativo dei Codici identificativi di gara (CIG), risulti la mancanza dei requisiti di validità della procedura di affidamento, ovvero sia rilevata la mancata aggiudicazione degli appalti per l’esecuzione dei lavori entro il 31 dicembre 2025. Infine, sempre in relazione al Fondo per l’avvio di opere indifferibili viene integrata la disciplina delle anticipazioni di cassa in favore dei soggetti attuatori di progetti PNRR.
Infine, dopo il passaggio al Senato, il Decreto Economia si occupa anche delle c.d. medie opere (introdotte dalla legge di bilancio 2019), modificando alcuni aspetti della disciplina come: l’utilizzo delle risorse destinate allo scorrimento della graduatoria del 2023 ma non utilizzate; l’eliminazione della penalizzazione prevista in assenza di determinati strumenti di pianificazione; i documenti contabili da trasmettere alla banca dati delle amministrazioni pubbliche (BDAP) ai fini dell’ammissibilità della richiesta di contributo; il termine di fine lavori; il termine per l’alimentazione del sistema di monitoraggio e rendicontazione; i casi di revoca delle risorse; il termine di non revocabilità dei contributi relativi all’annualità 2022; e infine i termini per l’avvio degli interventi da parte dei comuni in situazione di dissesto finanziario o di riequilibrio finanziario pluriennale.
Il Pacchetto cultura del DL 95/2025
Infine, tra le altre misure previste dal Decreto Economie, ve ne sono diverse che riguardano il settore cultura.
La novità più significativa per il settore culturale è senza dubbio la riduzione dal 10% al 5% dell’aliquota IVA applicabile per la compravendita di oggetti d’arte, d’antiquariato o da collezione. Di conseguenza, viene stabilito che non si può più usare il regime del margine (che calcola l'IVA sul guadagno del rivenditore) se si acquista il bene con l'aliquota ridotta. Le due agevolazioni diventano quindi alternative.
Il Decreto Economia incrementa poi la dotazione di alcuni fondi. Nel 2025, infatti, il Fondo per sostenere la filiera dell'editoria libraria riceverà un incremento di 30 milioni di euro. Con questa nuova iniezione di risorse andrà a sostenere l'intera filiera del libro (inclusa quella digitale) e a supportare le librerie storiche o di interesse-artistico, di prossimità e di qualità presenti sul territorio.
Sempre per quest'anno, vengono stanziati 10 milioni di euro per rifinanziare il Fondo per la cultura. Le risorse, in particolare, serviranno a finanziare un fondo di garanzia per la concessione di contributi in conto interessi e di mutui per interventi di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale.
Infine per rilanciare il settore radio televisivo e garantire la continuità dei finanziamenti pubblici al comparto, vengono stanziati 16,5 milioni di euro per l'anno in corso. Questi fondi serviranno a erogare entro il 31 dicembre 2025 un contributo straordinario alle emittenti televisive e radiofoniche locali che si trovano nelle graduatorie approvate per il 2025 (in base a quanto previsto dal decreto del Presidente della Repubblica n. 146/2017).