MUR, 300 milioni post PNRR alle strutture di ricerca e innovazione più performanti

Foto di Konstantin Kolosov da PixabaySaranno specifici "indicatori chiave di prestazione" a stabilire quali strutture di ricerca e innovazione finanziate dal PNRR avranno garanzia di accesso ai 300 milioni di euro messi a disposizione dalla Manovra 2025 per affrontare il post Recovery. A definire i nuovi criteri è il Ministero dell’Università e della Ricerca che, con un decreto ad hoc, ha tracciato il nuovo approccio ai finanziamenti pubblici nel settore ricerca.

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Con l’adozione del decreto ministeriale n. 398-2025, infatti, il MUR introduce per la prima volta un sistema strutturato e trasparente di Key Performance Indicator (KPI) per valutare non solo la validità dei progetti di ricerca ma anche la loro capacità di generare valore aggiunto per il Sistema-Paese.

Grazie a questi indicatori chiave di prestazione, infatti, si potrà valutare l’efficacia dei Centri Nazionali e dei Partenariati Estesi appositamente costituiti e/o finanziati nell’ambito della realizzazione degli interventi di competenza del dicastero relativi alla Missione 4, Componente 2, del PNRR, nonché l'impatto delle iniziative di ricerca per tecnologie e percorsi innovativi in ambito sanitario e assistenziale relative al Piano Nazionale Complementare (PNC).

Ricerca post PNRR, la logica "di sistema" 

Previsto dalla Legge di Bilancio 2025, il provvedimento del MUR rappresenta un cambio di metodo per il sistema di finanziamento pubblico della ricerca. Dalla logica “a progetto”, si passa infatti a una logica “di sistema”, dove la valutazione dell’impatto scientifico del lavoro sarà accompagnata dalla capacità di generare valore economico, occupazionale e sociale.

"Non basta spendere: serve dimostrare di saper trasformare i fondi pubblici in risultati concreti e duraturi", ha dichiarato il Ministro Anna Maria Bernini. "Con questo decreto premiamo chi produce ricerca di qualità e la mette al servizio del Paese. Si tratta di un vero cambio di passo, un nuovo metodo di assegnazione delle risorse pubbliche che premia il merito, responsabilizza gli Enti e orienta gli investimenti verso chi ha un impatto trasversale sul nostro futuro”.

KPI per il futuro dei progetti di ricerca, quali sono i criteri di valutazione

I KPI si articolano in cinque aree di valutazione, che vanno dalla gestione efficace delle risorse alla capacità di attrarre finanziamenti esterni, passando per l’impatto sociale, il contributo alle politiche pubbliche e lo sviluppo di infrastrutture e innovazione.

Una di queste categorie, ad esempio, è l'impatto sulle strutture comuni (building capacity). Come spiega anche il decreto interministeriale, questo asse si riferisce alla "capacità di creare infrastrutture e laboratori ovvero servizi per la ricerca applicata in modalità partecipata, anche in sinergia con le imprese, nonché di creare valore mediante l'innovazione e la proprietà intellettuale". Tre gli indicatori chiave per quest'area:

  • e.1 - Partecipazione dell’HUB a infrastrutture e laboratori, che ha come modalità di misurazione gli "€ di spesa per servizi/manutenzione delle infrastrutture e laboratori di cui l’HUB usufruisce - valore cumulato degli ultimi 3 esercizi finanziari";
  • e.2 - Spesa imprese, che si misura in "€ di spesa delle risorse PNRR/PNC assegnate dal MUR alle imprese - valore cumulato degli ultimi 3 esercizi finanziari";
  • e.3 - Brevetti e altre immobilizzazioni immateriali/finanziarie, che va misurato in base agli "€ di spesa per brevetti sottoscritti dall’HUB e start-up sostenute finanziariamente - valore cumulato degli ultimi 3 esercizi finanziari".

A ciascuna area è assegnato un punteggio specifico sulla base del quale sarà stabilito l’importante accesso ai finanziamenti pubblici previsti dalla Manovra 2025, pari a 150 milioni di euro per ciascuno degli anni 2027 e 2028.

I soggetti che non raggiungeranno la soglia minima di punteggio prevista saranno esclusi dall’accesso ai finanziamenti. Una quota base sarà garantita, invece, a chi raggiunge un punteggio intermedio. Mentre ai soggetti più meritevoli verrà assegnata una quota extra di risorse proporzionata alla performance raggiunta.

Il nuovo sistema non si limita, quindi, a verificare la rendicontazione e a misurare l’efficienza amministrativa. Punta soprattutto a misurare “l’apertura” al sistema-Paese, la sostenibilità economica, l’innovazione tecnologica e il contributo allo sviluppo strategico del Paese. Un meccanismo orientato alla qualità, alla responsabilizzazione e alla valorizzazione del merito del sistema italiano della ricerca.

Consulta il decreto ministeriale n. 398 del 19 maggio 2025