Urso: accorpamento Incentivi 4.0 e Incentivi 5.0 nella Legge di Bilancio 2026

Incentivi 4.0 - Photo credit: Foto di Vilius Kukanauskas da PixabayDopo i rumors di fine agosto sull'accorpamento di Transizione 4.0 e 5.0 in unico strumento agevolativo nella Manovra 2026, adesso l’ufficialità è arrivata dallo stesso ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

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Si annuncia così una delle prime misure per le imprese della Legge di Bilancio 2026, nonostante il cantiere della Manovra sia ancora del tutto aperto, anche in virtù dell’impatto che il capitolo difesa potrebbe avere sull’assetto della Finanziaria, come ha spiegato a Cernobbio il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.

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Proprio al Forum di Villa d’Este, parlando con la stampa Urso ha dichiarato che per quanto riguarda "gli incentivi di transizione 5.0 e di transizione 4.0, noi pensiamo di realizzare uno strumento nuovo che possa essere finanziato con risorse nazionali e in maniera strutturale e continuativa, così da facilitare poi l'utilizzo da parte dell'impresa".

Per ora della nuova misura non si hanno altre notizie ufficiali, a cominciare dalla sua dotazione, nonostante dagli industriali sia arrivata la richiesta di prevedere almeno 8 miliardi di euro per le imprese nella prossima Legge di Bilancio.

Ma con Confindustria il dialogo è aperto, come dimostra l’incontro del 6 settembre al MIMIT dove “è iniziato un cantiere di lavoro, con l'obiettivo di realizzare nella sessione di bilancio gli interventi necessari sia in termini di risorse finanziarie sia di semplificazione delle procedure che possano consentirci di sostenere al meglio il sistema industriale in questa sfida estremamente competitiva”, ha spiegato sempre il ministro.

Anche rispetto alla struttura del nuovo incentivo Transizione 4.0 e 5.0, le informazioni ufficiali per ora non ci sono.

Un dato sicuramente rilevante è però l’affermazione di Urso di prevedere un incentivo che sia finanziato “in maniera strutturale e continuativa” e che, pertanto, dovrebbe poter beneficiare di uno stanziamento pluriennale all’interno della Manovra 2026.

Per il resto, l’assetto della nuova misura è ancora allo studio del MIMIT. Derivando però dai due strumenti, si può verosimilmente ipotizzare che essa continuerà a finanziare sia investimenti per la transizione digitale, sia per la transizione green.

Probabile poi che venga meno la clausola DNSH (Do No Significant Harm), principio chiave del PNRR che ha creato non poche criticità applicato a Transizione 5.0. Dal momento che si ipotizza di finanziare l'agevolazione con sole risorse nazionali, ci si aspetta che il DNSH non trovi posto nella nuova disciplina degli incentivi. Cosa che, tra l’altro, permetterebbe l'accesso anche alle imprese energivore, rimaste escluse da Transizione 5.0.

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