State of the Union 2025: le iniziative “E-car” e “Battery Booster” per rilanciare l'automotive europeo
In un momento di profonda crisi del settore automotive europeo, nel suo discorso sullo Stato dell’Unione pronunciato al Parlamento UE, Ursula von der Leyen ha annunciato due nuove priorità per il comparto: l’iniziativa “E-car”, volta a favorire lo sviluppo di un settore delle auto elettriche economico e “made in Europe”, e il programma “Battery Booster”, destinato a rafforzare la filiera europea delle batterie.
“Il settore delle auto”, ha evidenziato la presidente della Commissione nel suo discorso sullo State of the Union (SOTEU), “è un pilastro della nostra economia e della nostra industria, motivo di vanto per l’Europa. Dal settore automobilistico dipendono milioni (13 milioni per l’esattezza, ndr) di posti di lavoro”. E rappresenta, inoltre, circa il 7% del PIL europeo.
Eppure, nonostante la sua importanza, il comparto automobilistico dell’UE sta vivendo uno dei suoi momenti peggiori, colpito, tra le altre cose, dall'aumento dei costi di produzione, dai tagli agli incentivi statali, dal calo della domanda e dalla crescente concorrenza cinese nel settore dei veicoli elettrici.
SOTEU 2025: le iniziative E-Car e Battery Booster
Come ribadito da Von der Leyen nel suo discorso al Parlamento sullo Stato dell’Unione, per rispondere a queste sfide e rilanciare l’industria automobilistica europea Bruxelles si sta muovendo su più fronti, con particolare attenzione al mercato europeo delle auto elettriche.
A tal fine la Commissione ha deciso di investire su due iniziative principali a sostegno del settore dei veicoli elettrici nel futuro prossimo.
La prima, l’iniziativa “E-car”, si pone l’obiettivo di sostenere lo sviluppo di un’auto elettrica economica, ecologica e interamente prodotta in Europa, capace di competere con i modelli cinesi. Dal momento che “il futuro delle auto è elettrico” ed è “made in Europe”, secondo Von der Leyen è necessario investire in “veicoli piccoli e poco costosi” che siano accessibili ad una platea più ampia di acquirenti, e che siano inoltre costruiti con componenti strategici provenienti da catene di fornitura europee. Duplice l’obiettivo dell’iniziativa, che da una parte mira a contrastare la crescente pressione derivante dalla concorrenza delle case automobilistiche cinesi e, dall’altra, a stimolare la domanda di veicoli elettrici nell’Unione, rassicurando così i produttori europei fortemente preoccupati dagli ultimi dati sulle immatricolazioni delle auto nell’UE che continuano a registrare numeri negativi, in particolare rispetto ai livelli pre-pandemia.
“Sul versante dell’offerta, vareremo un pacchetto di sostegno per le batterie, Battery Booster”, ha aggiunto Von der Leyen. Tale pacchetto dovrebbe mettere a disposizione 1,8 miliardi di euro di equity per potenziare la produzione in Europa, consentendo quindi all’Unione di affermare la propria indipendenza nell’approvvigionamento di una tecnologia così essenziale per una maggiore diffusione dei veicoli elettrici.
Entrambe le iniziative presentate oggi dalla presidente della Commissione rispondono alla più ampia strategia europea volta a sostenere la competitività dell’industria automobilistica dell’UE, come evidenziato nel Piano d’azione per l’automotive presentato a inizio marzo 2025.
La modifica al Regolamento sugli standard in materia di CO2 per le auto
In tale contesto, come ricordato da Ursula von der Leyen nel suo discorso sullo State of the Union, l’iniziativa E-car e il programma Battery Booster si aggiungono ad un’altra proposta, in questo caso normativa, già avanzata da Bruxelles nell’ambito dell’Action Plan per il settore automobilistico. Si tratta della proposta di modifica al regolamento che definisce gli standard di prestazione in materia di emissioni di CO2 per le nuove auto e i nuovi furgoni.
Ad oggi, infatti, il Regolamento (UE) 2023/851 prevede che nel 2025 i produttori di auto generino una quantità di emissioni di CO2 inferiore del 15% rispetto al 2021, con un obiettivo finale di emissioni zero nette al 2035. Tale target era stato fissato in un periodo storico in cui sembrava che l’avvento delle auto elettriche avrebbe consentito alle case automobilistiche di ridurre drasticamente l’inquinamento. Tuttavia, dato che l’ascesa dei veicoli elettrici è risultata piuttosto lenta, l’emendamento proposto dalla Commissione introduce una misura di flessibilità per il rispetto degli obiettivi di CO2 nel periodo tra il 2025 e il 2027. Così facendo, la conformità dei costruttori agli obiettivi di riduzione delle emissioni per gli anni 2025, 2026 e 2027 viene valutata sulla base della media delle prestazioni nell’intero triennio, anziché su base annuale. Tale metodo permette ai produttori di adeguarsi ai target in più tempo e di evitare di incorrere nelle multe previste da Bruxelles (stimate dalla Commissione in 15 miliardi di euro se le flotte non avessero rispettato i limiti di emissioni fissati per il 2025).
Con l’obiettivo di accelerare la revisione del regolamento, vale la pena ricordare che Bruxelles ha anche avviato una consultazione sulla proposta normativa relativa agli standard sulle emissioni di CO2, che si chiude fra un mese esatto, il 10 ottobre.
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