Al Meeting di Rimini Meloni traccia le priorità di Governo: casa, famiglia, salari
Piano Casa, sostegno alla natalità, riduzione del costo del lavoro, sostegno ai redditi medio-bassi sono gli ambiti di intervento citati dalla premier Giorgia Meloni parlando al Meeting di Rimini 2025 di Comunione e Liberazione (CL).
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Un'indicazione in vista della legge di Bilancio 2026, che anche quest'anno sembra destinata a concentrarsi soprattutto sul sostegno alle famiglie e ai lavoratori con redditi medio-bassi, alla luce del percorso di risanamento dei conti pubblici tracciato dal Piano strutturale di bilancio di medio termine (PSB). Per le imprese, al Meeting di Rimini Meloni cita un solo principale obiettivo: l'abbassamento strutturale del costo dell'energia.
Priorità a Piano casa e sostegno a famiglie e redditi bassi
Nel suo lungo discorso al Meeting di CL Meloni ha soprattutto parlato di quanto il Governo ha già fatto, rivendicando la nuova “postura internazionale” dell'Italia, l'azione di contrasto all'immigrazione illegale, i dati positivi sull'andamento dell'occupazione, gli oltre 16 miliardi di sostegni erogati alle famiglie nel 2024. Un discorso affine alla sensibilità della comunità ciellina, con ripetuti richiami alla necessità di rivitalizzare le radici “culturali, spirituali, religiose” dell'Occidente - attraverso le scelte delle politica, in Italia, come in Europa - e a molti dei temi cari a CL, dal sostegno alla natalità alla promessa di aprire la discussione sulla parità scolastica per le scuole cattoliche.
Pochi i riferimenti alle prossime priorità dell'azione di Governo, da cui si evince però un quadro sostanzialmente analogo a quello dello scorso anno. Fedele alla linea della prudenza, in un contesto geopolitico sempre più turbolento e alla luce degli impegni di risanamento delle finanze pubbliche assunti con il PSB, il Governo sembra intenzionato ad utilizzare i limitati spazi di manovra senza assumere rischi. Al centro della prossima Manovra, a giudicare da quanto detto da Meloni, dovrebbero quindi esserci casa, lavoro, sostegno alle famiglie, soprattutto a quelle con redditi medi e bassi.
Dopo aver ricordato “il taglio del cuneo fiscale reso strutturale, la detassazione dei premi di produttività e dei fringe benefit, l'IRPEF premiale per le imprese che investono e assumono, la decontribuzione, la super deduzione del costo del lavoro” e “la riforma dell'IRPEF con la riduzione da 4 a 3 aliquote”, la premier ha dichiarato che “ora è tempo di fare di più”. “Vogliamo concentrare la nostra attenzione sul ceto medio, così da rendere il sistema più equo, più incentivante per chi produce reddito e contribuisce allo sviluppo della Nazione”, ha precisato.
Collegato a questo proposito e al sostegno alle famiglie, anche in funzione di contrasto all'inverno demografico, Meloni ha parlato di un piano per l'emergenza alloggi. “Una delle priorità sulle quali intendiamo lavorare insieme al Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che ringrazio, è un grande piano casa a prezzi calmierati per le giovani coppie. Perché senza una casa è difficile costruire una famiglia”, ha detto.
Poco lo spazio dedicato al mondo imprenditoriale, nessuna menzione al tema dazi e al suo impatto sulla tenuta delle imprese e dell'export Made in Italy, nessun riferimento agli strumenti per affrontare la sfida della competitività nella doppia transizione digitale ed energetica, eccetto un richiamo al caro-energia. “Intendiamo continuare a sostenere le imprese, dove l'obiettivo principale e più ambizioso che mi pongo rimane quello dell'abbassamento strutturale del costo dell'energia che pesa come un macigno sulla competitività italiana”, ha detto Meloni. Ad oggi il menu della Manovra si annuncia ristretto a poche portate.