Corte conti UE: i PNRR non hanno fatto molto per le imprese
Secondo una nuova relazione della Corte dei conti europea, per ora le risorse del Recovery and Resilience Facility (RRF) destinate a migliorare il contesto imprenditoriale europeo hanno prodotto solo risultati parziali.
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Come ha spiegato Ivana Maletić, il Membro della Corte responsabile dell’audit, “l’UE ha utilizzato i fondi per la ripresa dalla pandemia per incentivare i paesi dell’UE a intraprendere importanti riforme connesse al contesto imprenditoriale, ma nella maggior parte dei casi non ci sono ancora risultati”.
109 miliardi RFF a sostegno del contesto imprenditoriali: risultati parziali
Dei 650 miliardi di euro complessivi del Dispositivo per la ripresa e la resilienza, le risorse destinate a promuovere il contesto imprenditoriale europeo - inteso dalla Corte come quella combinazione di fattori (di natura economica, tecnologica, sociologica, sociale, culturale e amministrativa) che influenzano la creazione, lo sviluppo e il funzionamento delle imprese - ammontano a 109 miliardi.
Con queste risorse, gli Stati membri hanno dovuto prevedere, all’interno dei propri PNRR, una serie di misure (riforme e investimenti) caratterizzate da un chiaro collegamento con le Raccomandazioni specifiche per paese, ‘RSP’, (incluse le sotto Raccomandazioni, ‘sotto RSP’) del semestre europeo, molte delle quali relative al contesto imprenditoriale.
In tale contesto, tra febbraio 2020 e aprile 2025 la Corte ha verificato se le misure dei PNRR abbiano davvero contribuito ad affrontare le principali sfide riguardanti il contesto imprenditoriale individuate dalle RSP.
Ebbene, “nel complesso - si legge nella relazione - la Corte conclude che le misure dell’RRF hanno solo in parte affrontato le sfide individuate, nel quadro del semestre europeo, in relazione al settore d’intervento del contesto imprenditoriale, ma che alcuni primi risultati hanno contribuito a far progredire l’attuazione delle RSP in materia”.
Più nello specifico, “la Corte ha concluso che quasi due terzi delle sotto RSP relative al contesto imprenditoriale sono state affrontate da misure dell’RRF. Tuttavia, quasi la metà (41%) lo è stato solo marginalmente e nessuna di esse integralmente”. La conclusione della Corte, pertanto, è “che l’RRF affronta solo in parte le sfide in materia di contesto imprenditoriale individuate nel semestre europeo”.
Nel concreto, i risultati migliori si sono registrati in tre aree tematiche: migliorare l’accesso ai finanziamenti; semplificare i sistemi fiscali; e attuare programmi post-assistenza. Invece per le altre tre aree tematiche (promuovere gli investimenti privati; ridurre gli oneri normativi o amministrativi; e altri tipi di sostegno generale alla crescita e alla competitività) i risultati sono stati più limitati.
Paradossalmente, ad aver subito i maggiori ritardi non sono stati gli investimenti - che in genere rappresentano la sfera su cui si concentra maggiormente l’attenzione, quando si parla di PNRR - bensì le riforme. I 109 miliardi destinati a migliorare il contesto imprenditoriale, infatti, sono stati ripartiti tra 157 riforme e 254 investimenti (facenti capo alle RSP). Ebbene, secondo la Corte molte riforme hanno subito ritardi e solo un terzo mostra risultati significativi.
In conclusione, spiega Ivana Maletić, “l’RRF potrebbe agevolare il mondo delle imprese, ma il suo potenziale non è ancora stato sfruttato appieno”.