Previsioni primavera 2025: crescita Italia in frenata. Pesa l’effetto dazi
La Commissione europea ha presentato le previsioni di primavera 2025. A tenere banco è la crescita frenata dall'instabilità internazionale e dalle tensioni commerciali che rischiano di pesare anche su un Paese fortemente esportatore come l’Italia. Da qui l’appello del Commissario UE Dombrovskis di accelerare sulle riforme per il rafforzamento del mercato interno.
Online il Work Programme 2025 di Horizon Europe
Anche quest’anno, dunque, le previsioni di primavera restituiscono una fotografia a luci ed ombre. Da un lato, infatti, si segnalano andamenti positivi su occupazione e lavoro. Dall’altro le tensioni internazionali frenano però la crescita nel suo complesso.
A pesare sono sicuramente anche le tensioni commerciali scatenate dalle minacce di dazi da parte del presidente americano Donald Trump, le cui ripercussioni rischiano di colpire pesantemente anche l’Italia, per la quale Bruxelles taglia le stime di crescita.
Per questo, nel presentare le previsioni di primavera 2025, il Commissario europeo, Valdis Dombrovskis, ha spiegato che le previsioni “sottolineano la necessità che l'Unione prenda misure rapide e decisive per rafforzare la competitività e garantire la prosperità a lungo termine”. Il che - in un mondo in cui si prevede che il commercio sarà un motore meno importante della crescita globale - si traduce nella necessità di una risposta europea che passi per la rimozione delle barriere nel nostro mercato interno, in modo da rendere la domanda interna un motore ancora più grande della crescita economica.
Le previsioni di primavera 2025: come va l'economia europea?
Per quanto concerne, più nel dettaglio, l’economia europea, se nell'ultimo trimestre del 2024 l'economia UE ha registrato una crescita superiore alle attese, pari allo 0,4% (in gran parte grazie alla robusta domanda interna) con una dinamica positiva proseguita anche nel primo trimestre del 2025, nelle previsioni odierne le prospettive di crescita sono riviste significativamente al ribasso. Ciò è in gran parte dovuto a un indebolimento delle prospettive commerciali globali e a una maggiore incertezza in materia di politica commerciale.
E’ l’effetto Donald Trump che rischia di incidere pesantemente sulle esportazioni dell'UE che dovrebbero crescere solo dello 0,7% quest'anno, compensata solo parzialmente dalla resilienza delle esportazioni di servizi (meno colpite dalle tensioni commerciali). Nel 2026 la crescita delle esportazioni dovrebbe accelerare al 2,1%.
Per quanto riguarda invece la domanda interna, ciò che pesa di più è l'incertezza, più che le tariffe. Lato investimenti fissi, però, dopo una contrazione dell'1,8 % degli investimenti per il 2024, adesso si profila all'orizzonte una loro moderata ripresa. La previsione è, infatti, un loro aumento dell'1,5 % nel 2025 e un’accelerazione ulteriore fino al 2,4 % nel 2026. Questa accelerazione è trainata dagli investimenti in infrastrutture e R&D, anche grazie al sostegno del dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF) e del Fondo di coesione, e da un'inversione di tendenza nell'edilizia residenziale. Anche gli investimenti in attrezzature dovrebbero riprendere vigore nel 2026.
Lato “consumi privati”, la crescita dovrebbe essere leggermente più robusta di quanto previsto in autunno, raggiungendo l'1,5 % nel 2025 e l'1,6 % nel 2026. Ciò è in gran parte dovuto al maggiore slancio della crescita nel 2024 e a un mercato del lavoro ancora resiliente nel contesto di pressioni inflazionistiche in rapida attenuazione. Gli elevati risparmi, tuttavia, continuano a frenare la dinamica dei consumi.
Oltre a crescita e investimenti, le previsioni di primavera 2025 tracciano il quadro anche delle dinamiche relative al lavoro e all’inflazione. Nel primo caso, Bruxelles sottolinea come nel 2024 la continua espansione dell'occupazione abbia portato alla creazione di 1,7 milioni di nuovi posti di lavoro nell'economia europea, raggiungendo così un nuovo record. Nonostante la modesta crescita economica, l'occupazione dovrebbe aumentare di altri 2 milioni di posti di lavoro entro la fine dell'orizzonte di previsione. Mentre il tasso di disoccupazione dovrebbe scendere a un nuovo minimo storico del 5,7 % nel 2026.
Sul fronte dell’inflazione, invece, il processo disinflazionistico in corso - iniziato alla fine del 2022 - dovrebbe progredire costantemente. Dall'autunno del 2024, infatti, i prezzi delle materie prime energetiche sono diminuiti notevolmente e dovrebbero continuare la loro traiettoria discendente. Allo stesso modo, un euro rafforzato dovrebbe anche aumentare le pressioni disinflazionistiche.
Le previsioni di primavera 2025 sull'Italia
Con le esportazioni che, nell'economia italiana, rappresentano una voce di anno in anno sempre più importante per il Pil, le attuali tensioni commerciali e la spada di Damocle dei dazi statunitensi mettono un’ipoteca sulle previsioni di crescita dell’Italia.
Nonostante i consumi privati dovrebbero aumentare dell’1,2%, (sostanzialmente in linea con il reddito disponibile reale, alimentato dalla crescita dell’occupazione e dalla ripresa dei salari reali) e anche gli investimenti fissi lordi dovrebbero salire, la ripresa dovrebbe tuttavia essere inferiore alle attese in autunno, poiché l’accresciuta incertezza ha ridotto la fiducia delle imprese, mentre la risposta avversa e volatile dei mercati alle tensioni commerciali dovrebbe avere un impatto restrittivo sulle condizioni di finanziamento più ampie, spiega Bruxelles.
Da qui le stime di crescita per il 2025 e il 2026 che Bruxelles ha tagliato di 0,3 punti percentuali, con l’aumento del Pil italiano che adesso si prevede fermarsi allo 0,7% nel 2025 e allo 0,9% nel 2026.
Per quanto concerne i conti pubblici, le previsioni di primavera per l’Italia da un lato segnalano una traiettoria ascendente del rapporto debito/Pil, anche per colpa del Superbonus. Dall'altro il deficit si colloca invece all'interno di un trend discendente. Dopo il 3,4% del 2024 e il 3,3% del 2025, infatti, il deficit tornerà a rispettare le regole di bilancio comuni (con il 2,9%) nel 2026.
Per maggiori informazioni, consulta le previsioni di primavera 2025